RYANAIR: le azioni sono un buon punto di partenza?

La Ryanair è una compagnia aerea britannica, specializzata nei voli low-cost. Il suo core business è sicuramente il trasporto aereo delle persone, ma tra i suoi altri business troviamo anche la vendita di voli charter e l’affitto auto attraverso la sua compagnia di noleggio, oltre che commercializzare  diversi servizi alberghieri. 

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Uno dei maggiori partner di Ryanair è PayPal, il quale offre l’acquisto dei biglietti aerei della compagnia aerea attraverso il suo sito.

Una delle principali strategie della società, è quella di avere una grande flessibilità di prezzi, per poter soddisfare le esigenze di diversi segmenti di clientela, senza dover rinunciare al proprio margine di guadagno. 

Profitti

Guardando i dati di Bilancio del primo semestre del 2019, possiamo vedere che i profitti sono rimasti stabili rispetto al 2018 senza grandi incrementi, a causa del calo della domanda di voli che ha portato anche ad una diminuzione del prezzo dei biglietti.

Anche se senza grandi aumenti, la società ha comunque registrato dei profitti netti di 1,15 miliardi di euro, mentre i ricavi della compagnia sono stati di 5, 40 miliardi di euro, facendo registrare un aumento del 10% rispetto al periodo precedente. 

Storico del Titolo

Le azioni Ryanair sono quotate sulla Borsa di Londra nell’indice FTSE 100, dove attualmente sono scambiate ad un prezzo di 14,50 euro per azione.

Se andiamo ad analizzare lo storico del titolo, possiamo vedere che dal giorno del suo ingresso in Borsa, fino al 2003, il titolo ha avuto una tendenza rialzista, ed è cresciuto parallelamente con l’azienda, passando da un valore di 0,50 euro ad azione ad un valore di 3,30 euro per azione.

Dopo aver raggiunto un valore di 6,40 euro nel 2007, il titolo ha un calo che nel 2008, che lo fa scendere fino al valore di 2,05 euro. Da quel momento però il titolo ha un’inversione di trend e intraprende una crescita costante Fina a sfiorare i 15 dollari nel 2015. 

Nel 2016 cala fino al valore di 11,20 euro ad azione, per poi risalire e toccare nel 2018 il suo massimo storico di 18,60 euro.

Analisi del Rischio

Analizzando i dati, possiamo notare come la media mobile dei volumi giornalieri, risulta essere leggermente superiore alla media mensile. Per quanto riguarda l’operatività sul Titolo, i dati a disposizione ci portano a fissare una rischiosità decisamente contenuta.

Inoltre il titolo non sembra interessato da investimenti di gruppi istituzionali.